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Quando non hai campioni nei momenti decisivi……

Credevamo che bastasse l’orgoglio, l’impegno, la foga agonistica. E questa convinzione ci ha accompagnato fino al 120esimo minuto di questo combattuto quarto di finale europeo.

Ma al momento dei rigori abbiamo capito, mentre la roulette avanzata inesorabile, che in quegli istanti ci vogliono calciatori dal sangue freddo, che non scacciano la paura scimmiottando sicurezza ma che possiedono una tranquillità degna di chi di fronte ad un Mamba non si scappa scatenando l’attacco del serpente.

Ai rigori una sconfitta ci può stare, dopotutto o noi o loro, ed è sempre meglio di quando si decideva tutto con una monetina lanciata dall’arbitro.

Ma sbagliarli irridendo il portiere avversario, uno dei più forti del Mondo, non può passare sotto silenzio. Nel mettere il pallone sul dischetto non ci si accingeva a tirare un calcio di rigore al proprio compagno di squadra in allenamento, ma si tentava di scrivere la storia di una Nazione intera. Si aveva la responsabilità di segnare anche per dare un calcio allo sconforto per la fine dei nostri connazionali in Bangladesh, per dimostrare di valere come giocatore e come collettivo.

Nula di tutto questo si è verificato, grazie anche alla scellerata scelta di far tirare un calcio di rigore ad un calciatore entrato al 120esimo minuto, senza aver acquisito la foga agonistica della partita.

Spiace di dover parlare così di un giocatore bianconero, ma se questo signorino crede di valere qualcosa e meritare un posto da titolare nella Juventus è meglio che cerchi fortuna da un’altra parte, ne ha ancora da mangiare “pane e cipolle”.

Non commento Pellè, che si è permesso di mimare il gesto del cucchiaio al portiere tedesco per poi sbagliare un rasoterra per giunta intuito dal teutonico. Ma pensava veramente che l’avversario sarebbe caduto nel trucco? Credeva di giocare un amichevole con una squadra di ragazzini impaurita ? Crescere significa anche rispettare l’avversario…..

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